lunedì 4 dicembre 2023

Un incontro per riflettere sulle "intelligenze" artificiali

Paolo Maino

Forse anche il sostantivo "intelligenza" sarebbe da inserire tra le numerose semplificazioni o mistificazioni che circolano intorno al tema delle intelligenze artificiali di tipo generativo sulle quali, dallo scorso novembre, sono state elaborate moltissime analisi. È ciò che viene puntualizzato fin dall'inizio dell'incontro che si è tenuto lunedì 4 dicembre presso l'Aula Magna dell'Istituto "Vittorio Alfieri" di Asti dal dott. Paolo Maino, dirigente scolastico e responsabile della formazione e della comunicazione di DISAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere). La conferenza è stata organizzata da DISAL - nella fattispecie dalla presidente regionale Silvia Petrucci - in collaborazione con la nostra Dirigente Scolastica Maria Stella Perrone che è stata relatrice insieme al dott. Maino. 

Paolo Maino, Stella Perrone, Silvia Petrucci
L'incontro è stata una piacevole occasione di confronto e di scambio. Paolo Maino - in un percorso avvincente che è spaziato dalla letteratura fantascientifica di Asimov al cinema, passando per la letteratura greca - ha messo in luce quelli che sono alcuni dei limiti di quella che chiamiamo "intelligenza", ma che sarebbe più opportuno definire "comunicazione" artificiale. Infatti, l'intelligenza prevede la capacità di adattamento al reale, metre "le AI sono limitate nella loro capacità di comprendere e rispondere al mondo reale. Non sono in grado di imparare o adattarsi in modo indipendente, sono soggette a pregiudizi e bias dei dati su cui sono addestrate, possono essere manipolate per generare risultati fuorvianti o dannosi." come ci dice l'AI Bard (sistema sperimentale di Google) alla quale è stata posta la domanda sui limiti di questi nuovi sistemi di comunicazione. "Le AI hanno [però] il potenziale di migliorare la nostra vita in molti modi. Possono automatizzare le attività ripetitive e noiose, liberando tempo per le attività creative e produttive, possono aiutarci a prendere decisioni più informate, analizzando grandi quantità di dati e possono creare nuove tecnologie e prodotti che migliorano la nostra qualità della vita." come puntualmente, e con i modi da primo della classe, ci informa Bard.

In particolare le AI necessitano inevitabilmente di una grande varietà di pre-conoscenze da parte del fruitore e, se utilizzate nella didattica, possono essere utili a impostare una "pedagogia dell'errore" che può consentire di acquisire maggiore consapevolezza agli studenti. Ed è proprio la ricerca sulle potenzialità e le criticità in ambito didattico che definisce il progetto Artificial Intelligence For School (AIFS) proposto da DISAL, un progetto destinato alle scuole del I e II ciclo di Sperimentazione nazionale sul curricolo di Intelligenza Artificiale nella scuola, che intende declinare e sviluppare un curricolo di AI nelle scuole dei diversi ordini e gradi. Il nostro Istituto ha elaborato una serie di strumenti, rintracciabili a questo link, in grado di fornire un agile supporto e qualche spunto ai docenti. 

L'incontro all'Alfieri
Dai partecipanti all'incontro, collegati online e in presenza, molte domande e interventi che hanno arricchito le prospettive e posto l'attenzione sullo stato dell'arte della ricerca didattica sul tema. Rimangono da sciogliere moltissimi nodi, dalla valutazione all'attendibilità delle informazioni, dalle questioni riguardanti la privacy a quelle inerenti il copyright, come ricordano sia Maino che Perrone alla conclusione dell'incontro. Il tema è realmente molto denso e stimolante e all'uscita è emerso un significativo commento del collega Gianfranco Cavarero, docente di filosofia e storia, che ricorda come le domande che ci poniamo rispetto alla veridicità delle informazioni che le intelligenze artificiali condividono non deve distrarci dal restare concentrati sulla questione che è veramente centrale. Tale questione non riguarda tanto il come possiamo avvicinare i sistemi di elaborazione dei dati sempre più performanti a una fantomatica verità, piuttosto la domanda su come noi ricerchiamo e ci approssimiamo alla verità che non è già data una volta per tutte, ma è costruita nel percorso di ricerca come insegna l'avventura del pensiero filosofico occidentale. I sistemi di comunicazione artificiale non devono farci dimenticare, e da ogni passaggio dell'incontro è emerso in maniera molto chiara, che in ultima analisi la formazione rispetto al pensiero critico e la formazione che gli studenti ricevono a scuola saranno fondamentali, anche in compagnia del simpatico Bard e della mirabolante ChatGPT. 

 a cura del prof. Federico Baglivo