mercoledì 13 gennaio 2021

IIS Alfieri, una scuola in continuo rinnovamento "digitale"


L’ultimo anno scolastico 2019/20 si è concluso con due grandi sfide: la prima era di trovare le aule per tutti gli studenti che permettessero di mantenere il distanziamento sociale e la seconda quella di avere una scuola pronta per la Didattica in Presenza, a Distanza e mista.

Il primo obiettivo è stato raggiunto con un grosso lavoro a tavolino incrociando i dati dell’algoritmo fornito dal Piemonte e i protocolli di sicurezza dei Vigili Del Fuoco, a settembre 2020 eravamo pronti per accogliere tutti i 1150 studenti in presenza rispettando le distanze nelle varie aule e nei laboratori.

La seconda sfida invece è stata più complessa perché se da un lato dovevamo pensare a possibili scenari che avremmo incontrato durante la pandemia dall’altro lato volevamo investire per la didattica della post-pandemia.

Per questo motivo abbiamo cercato di essere più elastici possibili e di avere delle soluzioni che potessero permettere diverse tipologie di didattica. Grazie a grossi investimenti siamo riusciti a rinnovare il sistema di proiezione nel 30 % delle classi con televisori da 65 pollici Touch e interattivi e nel restante 65% delle classi con un sistema di videoproiezione e audio tramite proiettori a ottica corta e casse audio. Il restante 5 % sono aule destinate a dei laboratori specifici dove il sistema di videoproiezione deve essere studiato ad hoc e quindi con soluzioni specifiche che richiedono anche dei lavori di edilizia leggeri.

Ogni aula poi è stata dotata di un portatile di ultima generazione "veloce e pronto all’uso" per la didattica a distanza. Abbiamo rivisto anche i laboratori 3.0 e multimediali rinnovandoli tramite touchscreen, computer All In One, tablet e laboratori mobili.

L’aula Magna
ha iniziato un processo di restyling per arrivare ad essere un’aula conferenze streaming. E’ stato installato un telo di proiezione che occupa tutta la parete, un sistema di proiezione specifico per i maxischermi (superando i 200 pollici di proiezione) e uno schermo touch interattivo da 75 pollici il tutto collegato all’impianto audio esistente e rinnovato. 


Per facilitare maggiormente la Didattica in presenza e a Distanza i docenti saranno formati per l’utilizzo di tavolette grafiche messe a disposizione dalla scuola. 

Allo stesso tempo ci siamo mossi verso l’esterno, verso gli studenti più bisognosi fornendo 50 portatili in comodato d’uso e voucher per la connessione internet e instituendo una task Force per l’assistenza alle varie problematiche legate alla DDI.

Il lavoro non è terminato e i progetti vanno avanti per rendere ancora più innovative le aule con tablet, computer, tavolette grafiche e sistemi di proiezione e allo stesso tempo rivendendo tutto il sistema di rete interno per essere pronti nell’eventualità dell’arrivo della fibra ottica.

Tutto questo è stato ideato perché crediamo che i docenti e studenti debbano avere i migliori strumenti per lo svolgimento di una didattica innovativa ora e quando torneremo alla normalità.

Luca Rigamonti, Assistente Tecnico Informatico - Task Force I.I.S. Vittorio Alfieri

mercoledì 6 gennaio 2021

Nella scuola di oggi i fact-checker di domani



Tra le iniziative meritevoli di attenzione rivolte allo studio dei media e alla data literacy una delle più interessanti è Open the Box sviluppato da Dataninja. Nicola Bruno e Federica Arenare, i responsabili del progetto, hanno illustrato le finalità di Open the Box nel corso di un interessante e denso incontro iniziale: “combattere la disinformazione online con un approccio costruttivo e a lungo termine: attraendo, allenando e responsabilizzando una community di 10.000 giovani “data-checkers” in tutta Italia”.

Il mondo dell’informazione online ha subito in questi anni radicali modifiche dovute, da una parte, all’aumento esponenziale dei dati a disposizione di ogni singolo navigatore di Internet e incentivate, dall’altra, dal potenziamento e dall’avanzamento degli strumenti digitali a disposizione degli utenti. Tale cambiamento ha provocato l’intensificazione di processi già in atto nel passato, come la diffusione di notizie false, la manipolazione dell’informazione, la distorsione dei fatti, piegati alle esigenze del miglior offerente. Al cambiamento ha fatto seguito, come spesso è avvenuto nella storia dell’informazione, un sentimento di inquietudine e diffidenza da parte del fruitore delle notizie e dei dati.


Infografica OpenTheBox
Infografica OpenTheBox
Ogni giorno ci domandiamo se ciò che stiamo leggendo è vero, se realmente i Simpson hanno previsto il futuro (ovviamente no, ma è un tipico esempio di clickbaiting che funziona), se Barack Obama ha veramente pronunciato quelle parole, se Giorgia è scampata davvero a tre attentati. Di fronte a questo spaesamento, in un contesto in cui ogni notizia sembra plausibile perché è estremamente semplice produrre delle immagini o dei video a supporto di essa, dobbiamo mantenere la calma e la nostra capacità di giudizio e non gridare soltanto “Fake news! Fake news!”.

In primo luogo perché il termine “Fake news” è fuorviante. Sarebbe più corretto riferirci alla disinformazione (in maniera ampia e svincolata dal solo ambiente di Internet) quando abbiamo a che fare con un’informazione non autentica diffusa con l’obiettivo di fare del male agli altri. Questo è il classico caso dei contenuti manipolati per istigare all’odio, o per fini politici, e che possiamo trovare online, ma anche su giornali o in televisione. Oppure di misinformazione, quando ci troviamo di fronte ad una falsa informazione che è in circolazione senza intenzione di fare del danno (questo è il caso degli errori in cui possono incappare anche i grandi giornali: diffondo una notizia credendo che sia vera, come in questo caso recente). Oppure abbiamo a disposizione il termine malinformazione quando ci riferiamo ad un contenuto autentico diffuso con lo scopo di danneggiare qualcuno. Il caso emblematico è la diffusione di e-mail.


Un secondo motivo per cui non dobbiamo disperare o smettere di informarci riguarda, in specifico, la possibilità di verificare le notizie in autonomia. Ed è proprio qui che Open the Box entra in azione. 

Infografica OpenTheBox
Nelle scorse settimane, infatti, sono stati avviati diversi workshop rivolti a numerosi insegnanti che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa. A piccoli gruppi di docenti, 15-20 al massimo, è stata offerta la possibilità di collaborare in veri e propri momenti di attività cooperativa alla scoperta dell’attendibilità o meno di una notizia pubblicata online, alla ricerca dell’origine di un’immagine modificata, tra deepfake e media sintetici. Agli insegnanti sono state fornite delucidazioni e indicati gli strumenti più idonei per verificare la veridicità di un’informazione, scoprire la storia di un sito, identificare il proprietario dello spazio in cui una notizia è comparsa per la prima volta, analizzare quegli indicatori che permettono di svelare la manipolazione, e molto altro. I partecipanti all’iniziativa potranno anche usufruire degli ottimi materiali didattici predisposti dagli organizzatori pensando alle attività in classe: slide, spunti di riflessione, casi di studio, esercitazioni. Il tutto all'insegna del metodo TAG: Trova l'informazione, Analizza il contenuto, Guardati intorno.

Infografica OpenTheBox

Secondo le parole di Nicola Bruno e Federica Arenare è proprio questo l’obiettivo principale: “invitare studentesse e studenti, docenti, educatrici ed educatori ad aprire le scatole dei contenuti che incontrano ogni giorno online per capirne il funzionamento e informarsi in maniera più consapevole. Dopo aver seguito il nostro percorso formativo, i giovani potranno assumere un ruolo attivo nel contrasto alla disinformazione, coinvolgendo in maniera più efficace i coetanei nei social network che frequentano ogni giorno”. 


Infografica OpenTheBox

In un momento storico in cui la nostra vita trascorre in gran parte su uno schermo è indispensabile essere a conoscenza di quegli accorgimenti che possono rendere la nostra fruizione dell’informazione meno tossica possibile, sia per noi, che per chi ci circonda nello spazio virtuale. Nelle prossime settimane alcune classi del Liceo Artistico lavoreranno a stretto contatto con il mondo dell’informazione sviluppando quelle competenze di Cittadinanza digitale che il Legislatore ha inserito tra gli obiettivi irrinunciabili all’interno di un percorso di crescita civica. 

 

I docenti, gli educatori e formatori interessati a partecipare alla prossima edizione di Open the Box possono candidarsi tramite la pagina ufficiale entro il 21 gennaio 2021



a cura di Federico Baglivo

 

 

domenica 3 gennaio 2021

Attenzione al DEEPFAKE

Il Garante della privacy mette in guardia dal Deepfake, ossia da foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare, in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha messo a punto una scheda informativa per sensibilizzare gli utenti sui rischi connessi agli usi malevoli di questa nuova tecnologia, sempre più frequenti, anche a causa della diffusione di app e software che rendono possibile realizzare deepfake, anche molto ben elaborati e sofisticati, utilizzando un comune smartphone.

E' bene leggere con attenzione quanto indicato nella scheda 


Riflettiamo su questo punto importante: 

<Il deepfake può quindi arrivare a privare le persone della cosiddetta “autodeterminazione informativa” ("ciò che voglio far sapere di me lo decido io"), come pure ad incidere sulla loro libertà decisionale ("quello che penso e faccio è una scelta su cui gli altri non possono interferire").>